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al testo di Amina Narimi
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Sai tu la lepre delle Ganzole che scarta piu' della Piana? Negli occhi grandi di xeno le scorre a morte la vita quando d'un tratto si volge rovescia I'll destino, fuggiasca ubriaca zigzaga,in apparente suicidio coglie della curva lo strappo, dei fari I'll binario seguendo allo scambio I'll contrario alla luce come del vento dell'aria si fiuta l'amore cosi' nel cono di buio la curva le dona la vita sulle Ganzole,lo sa esserci un nero come un sol occhio che I'll vero trattiene, la Piana si mischia al suono l'll rumore.. ... pulsione improvvisa degli archi i fanali rischiando inesausta, risale un senso continuo sincopata ti pare,eppure è dentro, t'invade autentica, spiazza la linea del vero la voce gonfia come Tom Wait,la rotazione s'inchina come betulla,piega la nuca disegna lenta del corpo una preghiera si ferma nel suono piega nel simbolo il segno, l'asfalto al nuovo bagliore si stende finchè offusca la vista allora il tempo non conta già più e come libellula nera entra nella bocca dei fari si avvicina a un dio,zigzagando la lepre ,le Ganzole,la Piana riunendo
*Le Ganzole sono un piccolo valico dell'appennino bolognese,un tratto particolarmente tortuoso a collegare Sasso Marconi con Pianoro,dove le lepri hanno imparato la sopravvivenza dei tornanti,più veloci,a me pare più allenate in questo di quelle dalla Piana,i motori arrivano gonfi in salita,come Wait nella voce
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